Raffaello segreto by Costantino D'Orazio

Raffaello segreto by Costantino D'Orazio

autore:Costantino D'Orazio [D'Orazio, Costantino]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Art, Reference
ISBN: 9788820093860
Google: -CC-CgAAQBAJ
editore: Sperling & kupfer
pubblicato: 2015-10-19T22:00:00+00:00


Tra scherzi e citazioni

Sulla volta della Stanza della Segnatura, ai lati della Teologia compaiono la Poesia e la Giustizia. La prima recita Numine afflatur, una citazione dall’Eneide di Virgilio che rivela l’ispirazione divina dei poeti, l’altra Ius suum unicuique tribuit, parole dell’imperatore Giustiniano, che riformò il diritto romano rimettendo in ordine le antiche consuetudini. In questi richiami alla cultura classica è evidente il contributo degli intellettuali presenti alla corte di Giulio II, dai quali Raffaello raccoglie suggerimenti per trasformarli in immagini curiose e vivaci. Il pittore si fa subito notare per la grande quantità di giochi e scherzi che inserisce in opere molto impegnative: non basta un solo putto per sostenere le iscrizioni della Giustizia, ne servono due, e devono anche trasportare un peso enorme!

Nel solco di queste inaspettate invenzioni, nel Parnaso (vedi figura 18), ai piedi della Poesia, Sanzio si diverte a mettere in mano alle Muse strumenti musicali particolari, forse recuperati da sculture antiche e rilievi romani. Calliope, vestita con un elegante e sensuale drappo bianco, ammira una sorta di clarinetto dorato, che forse non è mai esistito, ma tra le sue dita sembra quasi uno scettro. Sulle ginocchia di Tersicore poggia una cetra, riprodotta nei minimi particolari: le corde sono tese tra due bracci ricurvi e una piccola cassa armonica. La poetessa Saffo tiene in una mano un foglio con il suo nome e nell’altra una lira che compare anche su un sarcofago antico. Le corde di questo strumento non sono avvolte in modo preciso e definito, ma semplicemente accennate, probabilmente perché il rilievo originale visto da Raffaello era piuttosto rovinato. Ma è chiaro che i reperti presenti nelle collezioni romane stanno diventando una fonte sempre più importante per l’artista, che dissemina all’interno delle sue opere dettagli osservati e studiati con grande attenzione.

Dopo una scelta così inedita di strumenti, sembra quasi banale che Apollo suoni un semplice violino, al centro della scena. Le sue dita poggiano sulle corde in modo piuttosto grossolano. Raffaello si concentra invece sul suo corpo dalla bellezza ineffabile e su quello sguardo trasognato, che attrae l’attenzione di un incredibile gruppo di poeti. Dante, Virgilio e Petrarca quasi impallidiscono alle spalle di Omero, che detta i suoi versi a un giovane riccioluto completamente assorbito dal dono di tanta sapienza. Gli occhi chiusi per la sua leggendaria cecità permettono al poeta greco di vedere con la fantasia scene e racconti meravigliosi, che Sanzio sa interpretare in modo straordinario. La sua figura magnetica si staglia su tutte le altre, impegnate in un confronto acceso sul ruolo e il destino della poesia. La presenza di Apollo e delle Muse ispira le parole degli intellettuali, appassionati studiosi e cultori della poesia greca, latina e moderna, che padroneggiano con grande dimestichezza.

Nel Parnaso va dunque in scena la fusione tra la cultura antica e quella contemporanea, che convivono nello stesso tempo e nello stesso luogo. Su questa parete non assistiamo soltanto a un comizio di poeti antichi e moderni, ma a una vera e propria dichiarazione intellettuale: la pittura di Raffaello lancia messaggi chiari e definitivi.



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